#stradediverse
Potete leggere questo libro se vi piacciono i libri un po’ strani, quelli d’amore, di avventura e se vi piacciono le storie di motociclette. Parla dei crocevia che affrontiamo nel corso della vita, delle scelte che condizionano le nostre esistenze e ciò che diventeremo: un genitore o un single; un astronauta, un cantante, un giornalista nel campo delle moto, un marmista o qualsiasi altra assurda cosa vi possa venire in mente mentre leggete questa Prefazione. Operiamo delle scelte, ci vengono offerte possibilità e ci assumiamo responsabilità, decidiamo il corso delle nostre esistenze. Ci costruiamo attorno delle pareti, dei muri fatti di abitudini, conoscenze, relazioni familiari, personali, lavorative. E se per qualche assurda ragione ci venisse offerta la possibilità di guardare per un attimo al di là di uno di questi muri, o se addirittura potessimo scavalcarne uno, e cambiare un singolo episodio, insignificante per il resto dell’universo ma così importante per noi, cosa sceglieremmo? Sapremmo prendere la decisione giusta? Sapremmo dire in quale incrocio di tempo e di spazio esatto la nostra vita è diventata quella che stiamo vivendo? A quale incrocio che abbiamo superato, come se potessimo viaggiare liberamente in sella alla nostra moto, torneremmo per cambiare direzione?
#stradediverse è una sorta di libro modulare, una moto con degli accessori, un albero di Natale – che ha già un senso di per sé, è un albero! – al quale via via ho attaccato le palline, ovvero le pagine dei blog scritti nel corso degli ultimi anni, pagine di vita vissuta, pensieri spesso scoordinati, sciocchezze le più varie. Tutti intorno al grande tema della motocicletta, ai mille modi di viverla, alle mille sfaccettature che può assumere. Potete leggere questo libro tutto intero com’è, oppure se le parti in corsivo vi distolgono dalla narrazione potete saltarle a piè pari, magari per leggerne una qua una là quando ne avrete voglia, e se; la comprensione della storia risulterà comunque invariata. Potete altresì leggere solo i corsivi, se volete, pure in ordine sparso come vi gira meglio: sono perfetti per il tempo che madre natura richiede a ognuno di noi per espletare i bisogni fisiologici in quella che è diventata per tutti la sala lettura, ovvero il gabinetto.
Cosa volete di più, un tucano? Cosa ve ne fate? Caca in casa dappertutto e non è neanche bellino. Magari prendetelo (il libro, ovviamente, non il tucano) e portatelo al/alla cassiere/a e chiedetegli/le com’è. Magari non l’ha neanche mai visto, ma può essere sempre una buona scusa per attaccare discorso. In realtà non mi viene in mente un buon motivo per cui uno non dovrebbe voler leggere questo libro. D’altronde non saprei dire neanche un buon motivo per farlo, ma vale anche per tante altre attività umane, tipo andare a complicarsi la vita per guidare una motocicletta, invece che starsene seduti comodamente in macchina.
L'autore
Carlo Kiddo Nannini, classe 1971, nasce vive e lavora a Fiesole, Firenze. Diplomato in un istituto sperimentale a carattere biologico sanitario, dopo il servizio di leva nel corpo dei Vigili del Fuoco entra nella bottega di marmista del padre, che rileva nel 1997. Dal 1998 inizia a scolpire piccole sculture in materiali lapidei a tema pop. Motociclista da sempre, dal 2006 inizia la collaborazione con varie testate giornalistiche prima a carattere locale (Motor Time, il Galletto del Mugello, Promo News) e successivamente nazionale e internazionale (Motociclismo, Motociclismo Fuoristrada, Moto.it). Nel 2008 per Promoracing Edizioni pubblica il primo libro Strade Traverse sul mondo del supermotard. Dal 2012 è collaboratore di Moto–Ontheroad.it, rivista online di moto & turismo per la quale scrive costantemente un blog e realizza insieme alla moglie Ilenia vari reportage dall’Italia ma soprattutto dal Nord Europa. Va in moto tutti i giorni. O quasi.